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Un appartamento di 46 mq in una stradina, in origine destinata al commercio dei ferri vecchi del centro storico della città, situato in uno stabile di “umili origini” che occupa parte di quello che fu il giardino del quattrocentesco Palazzo Como, oggi sede del Museo Filangieri.

Un progetto nato istintivamente, per rispondere alle richieste della committenza, elaborato su carta ma definito in cantiere, quello che oggi si presenta come un grazioso bilocale, frutto di esperienza di cantiere avvincente, una continua scoperta d’interventi di rinforzo e di sovrapposizioni di tecniche costruttive differenti. Come un libro, che svela il contenuto, pagina per pagina, il cantiere rivela durante la demolizione tutti i momenti salienti della storia di sopravvivenza dello stabile. Da qui la scelta di lasciare a vista ogni traccia degli interventi precedenti, che oggi caratterizzano l’interno, evitando i comuni elementi di decorazione che si ritrovano negli interventi odierni: il tufo napoletano del tompagno principale della zona giorno, portato a vista; la Gabbia metallica, intervento di contenimento post-guerra della facciata, riportato alla luce; il soffitto di legno, emerso dallo svellimento dei controsoffitti, con le sue innumerevoli stratificazioni, dalle brutali putrelle post terremoto dell’ottanta, alle tavole di ponte, intervento di puntellamento provvisorio mai dismesso. Tutte tracce del passato, simbolo della resilienza degli immobili del centro storico di Napoli, che s’integrano con i nuovi elementi progettuali. La zona giorno, con doppia esposizione sul cortile interno, accoglie una parete bassa colorata che fa da sfondo alla cucina e cela una comoda lavanderia con un piccolo soppalco di deposito. Una porta di recupero conduce al disimpegno, corredato di una scarpiera a scomparsa, che dà accesso al bagno e alla camera. Quest’ultima è caratterizzata da pareti di diverse altezze, che regolano la forma dell’ambiente e accolgono il letto, il grande armadio a parete e un soppalco di deposito, pari alla superficie del bagno, riducendone pertanto l’altezza. La continuità della parete di separazione tra la camera e il bagno è interrotta da un inserto di vetro mattoni che porta la luce naturale al bagno, che nella prima stesura del progetto era privo di apertura esterna, poi ricavata da un assottigliamento preesistente del tompagno esterno. I materiali impiegati vanno dal parquet industriale in rovere chiaro per la pavimentazione, alla granaglia di recupero per il rivestimento della cucina e lavanderia; mentre il bagno è caratterizzato dall’alternanza tra lastre di gres porcellanato effetto pietra e maioliche tipiche della tradizione napoletana.

Un complesso iter di realizzazione, un instancabile braccio di ferro tra me e l’impresa appaltatrice che, sottovalutando l’attenzione al progetto della committenza, tenta di tramutare l’intervento di ristrutturazione in una mera operazione di guadagno economico. Oggi, guardando il risultato ottenuto, mi considero ripagato di ogni sforzo e ostacolo affrontato per ottenerne la realizzazione. Un progetto, sostenuto da un forte legame tra tecnico e committenza, il cui risultato è un delizioso bilocale nel centro antico di Napoli pronto ad accogliere sogni e speranze di chi lo vive con amore.

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COMMITTENTE: Privato
LOCALITÀ: Napoli
ANNO: 01/2023 – 01/ 2024
PARTNER TECNICI: Costantino Arredamenti, HOME design, Clima Infissi, Canetti, Pellecchia 1969, TEPA textile & more.
FORNITURE: MVK+Italia, Bontempi, Kartell, Artemide.
FALEGNAMERIA: Wood House srl.
IMPRESA: P.G. GLOBAL SERVICE srl.
Fotografie di Mario Ferrara